Moody's ha deciso di declassare il titolo Eni portando il rating senior unsecured di lungo termine da Aa2 ad Aa3, confermando al contempo il rating di breve..
La decisione dell’agenzia di rating deriva soprattutto dalla convinzione che Eni non riuscirà entro breve a recuperare le perdite accumulate nel corso del periodo più difficile della crisi economica, durante il quale il colosso energetico ha visto lievitare il proprio debito a causa di un generale rallentamento dell’attività che ha causato una riduzione dei profitti.
Sebbene la società abbia già avviato un processo di riduzione del debito, Moody’s ritiene che la generazione di cash flow nel breve e medio termine potrebbe essere piuttosto limitata. Nonostante questo l’agenzia ha riconosciuti i meriti del management di Eni che ha saputo portare avanti una prudente gestione finanziaria, che trova riscontro nella politica sul dividendo e nel piano di dismissione di asset da cui l’azienda prevede di riuscire a guadagnare circa 3 miliardi di euro.
Ma Moody’s non è l’unica a mostrare un certo scetticismo nei confronti di Eni, anche gli analisti di Ing hanno rivisto al ribasso la loro raccomandazione sul titolo, portata da “buy” a “hold”, e target price, che passa da 20 a 18,50 euro.
Valutazioni di cui risente inevitabilmente la quotazione in Borsa. A Piazza Affari, infatti, Eni al momento cede lo 0,91% a 16,38 euro.