Su Tiscali le banche hanno alleggerito la propria posizione, cedendo una parte del debito a sconto sul mercato secondario.
Come scritto nella relazione semestrale del gruppo telefonico sardo, le banche titolari del debito Senior da circa 153 milioni di euro hanno venduto le proprie quote a dei fondi specializzati in distressed investments: Silverpoint Capital e Sothic.
In base a quanto scritto nel prospetto informativo sull’aumento di capitale di fine 2009, Tiscali aveva 174 milioni di indebitamento verso le banche, al lordo di 10 milioni di debiti correnti per gli scoperti e della quota di 5,3 milioni rimborsata a marzo, dei quali 78 a Intesa Sanpaolo, 59 milioni a JP Morgan, 8 a Rabobank, 19 milioni a un fondo di Goldman Sachs International e 14,8 all’hedge fund Sark Master Fund Limited.
Secondo indiscrezioni Intesa San Paolo non avrebbe alleggerito la posizione su Tiscali, e sempre secondo queste voci il principale indiziato della cessione è JP Morgan, che però non ha commentato a riguardo.
Tiscali ha stabilito il valore dell’earn out a 5,4 milioni di euro di cui 4,3 milioni saranno incassati al momento del closing e 1,1 milioni entro 2 anni, grazie alla vendita di Tinet a Neutral Tandem da parte del fondo Bs. Il credito netto vantato dalla società per la componente differita del prezzo di 5,1 milioni sarà riscosso al closing.
Agcom ha anche messo in vigore il nuovo canone per le tariffe di unbundling e wholesale line rental, a 9,48 euro al mese nel 2012, e secondo gli analisti di Intermonte questo porta ad un calo dell’Ebitda per il gruppo sardo di circa 6,5 milioni di euro su una stima di 74,5 milioni, sempre che Tiscali non decida di aumentare i prezzi.