Secondo quanto riportato dal giornale americano Investment News, che cita come fonti alcuni banchieri vicini..
Secondo le indiscrezioni di stampa, dunque, la grande sgr di proprietà del colosso bancario italiano, che al momento vanta ben 185 miliardi di masse gestite, potrebbe essere divisa in due parti: da un lato verrebbero fatte confluire tutte le attività americane (pari a circa 56 miliardi di dollari di masse gestite) e dall’altro tutte le attività europeee.
Per sapere se quanto anticipato da Investment News corrisponde effettivamente a quelle che sono le intenzioni di Unicredit occorre attendere settembre, quando la banca presenterà un prospetto dettagliato di vendita e analisi (il cosidetto pitchbook).
L’amministratore delegato Alessandro Profumo ha anticipato che ci sono già state diverse manifestazioni di interesse. A Boston, in cui nel 1928 è stata fondata la compagnia, si sono mostrate interessate tre compagnie rivali: Eton Vance, Mfs Investments e John Hancok Funds, nonchè fondi di private equity come Ta Associates e Hellman&Friedman, interessate a rivelare la parte americana.
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