Inizialmente si era ipotizzato che la Banca centrale europea decidesse di alzare i tassi di interesse intorno alla fine del 2010, tuttavia..
A farlo ipotizzare non sono solo le difficoltà mostrate da alcuni paesi europei e l’instabilità dell’economia del vecchio continente ma soprattutto la decisione della Bce di reintrodurre le operazioni di finanziamento straordinarie alle banche, interrotte nei mesi scorsi per via del progressivo miglioramento della situazione economica generale.
Questo tipo di discorso, tuttavia, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non vale sono per la Bce ma anche per la Federal Reserve, sono tantissimi gli esperti pronti a scommettere che la crisi europea, tramite le Borse e i mercati finanziari, avrà ripercussioni negative anche per l’economia americana. Stessa cosa vale anche per il Giappone dove è stata di recente immessa nel sistema nuova e ulteriore liquidità al fine di sostenere il settore bancario.
Il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, in occasione di una conferenza tenuta a Tokyo, ha spiegato che le banche centrali dovrebbero essere lasciate libere di agire, senza che la politica interna dei rispettivi paesi influenzi le loro scelte. Il compito delle banche centrali, ha proseguito Bernanke, è quello di tenere sotto controllo l’inflazione, questo in alcuni casi significa alzare i tassi, contrariamente a quanto vorrebbe la politica, sempre propensa ad un abbassamente dei tassi per favorire la crescita e l’occupazione.
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