Rating Cattolica Assicurazioni confermato da Standard & Poor’s

Il Gruppo Cattolica Assicurazioni, quotato in Borsa a Piazza Affari, sarà in grado di migliorare la propria redditività nel settore delle polizze vita e, contestualmente, sarà in grado di mantenere sul settore delle assicurazioni danni una performance forte.

E’ sulla base di queste previsioni che l’Agenzia Standard & Poor’s, nel confermare il rating del Gruppo Cattolica Assicurazioni, ha anche mantenuto “stabile” l’outlook. In particolare, lasciando invariato il rating ad “A-“, l’Agenzia di rating Standard & Poor’s, citando anche le capacità del management, ha messo in risalto come il Gruppo Cattolica Assicurazioni sia riuscito lo scorso anno ad ottenere nel ramo danni una performance superiore a quella della media di mercato, così come i dati da gennaio a giugno del 2011, quelli del primo semestre quindi, confermano tale tendenza.

Agenzie di rating inutili e dannose secondo Partnoy

Le raccomandazioni di Borsa o rating espresse dalle principali agenzie mondiali sono estremamente dannose per i mercati finanziari. A sostenerlo è Frank Partnoy, uno dei massimi esperti mondiali in tema di regolamentazione dei mercati finanziari, nonchè professore presso l’Università di San Diego e autore di alcuni best seller su Wall Street.

In un’intervista rilasciata a CorrierEconomia, in particolare, Partnoy punta il dito contro i giudizi emessi da Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch, sottolineando come alla luce di quelle che sono le regole attuali gli investitori istituzionali sono obbligati a dipendere dal rating di queste agenzie, anche se tante volte questo risulta completamente sbagliato.

Rating Fondiaria Sai e Generali confermati da Standard & Poor’s

L’agenzia americana Standard & Poor’s, dopo essersi concentrata dapprima sul rating del debito italiano, ed in seguito sulle banche italiane, ora ha spostato la sua attenzione sui titoli assicurativi del nostro paese, in particolare su Fondiaria Sai e Generali.

S&P ha confermato il rating BBB- su FonSai e pure sulla controllata Milano Assicurazioni, mentre l’outlook è stato abbassato da stabile a negativo.

Titolo Generali Assicurazioni in rialzo per giudizio positivo analisti

A Piazza Affari il titolo Generali segna un rialzo di oltre due punti percentuali a 6,805 euro, una performance positiva ricondotta in larga parte alla valutazione favorevole arrivata da Nomura e Standard & Poor’s.

Nomura, in particolare, ha ancora una volta ribadito la sua visione rialzista sul settore assicurativo prevedendo al termine del terzo trimestre un rialzo del 2% del net asset value (Nav) alla luce di un probabile abbassamento del rendimento dei titoli di Stato dei paesi della zona euro, ad eccezione di Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna.

Standard & Poor’s boccia le banche italiane

Dopo il declassamento del rating sul debito a lungo e a breve termine dell’Italia da A+/A-1+ a A/A-1, nella serata di ieri l’agenzia di rating americana ha tagliato il rating a lungo termine di Cassa di Depositi e Prestiti, portandolo da A+ ad A mentre quello a breve termine è stato tagliato da A-1+ ad A-1 con outlook negativo.

S&P ha inoltre tagliato il rating di sette banche italiane, come diretta conseguenza del taglio del rating sul debito italiano. I rating di Intesa Sanpaolo e Mediobanca sono stati abbassati da A+ ad A. Altre otto banche, tra cui Unicredit, hanno mantenuto il rating confermato però è stato abbassato l’outlook da stabile a negativo.

Rating Grecia tagliato da Standard & Poor’s

L’agenzia di rating Standard & Poor’s è nuovamente intervenuta sul rating della Grecia portandolo da “CCC” (corrispondente a “vulnerabile”) a “CC” (corrispondente a “molto vulnerabile e altamente speculativo”), ovvero due livelli prima del default. Contemporaneamente ha confermato il rating “C” sul debito a breve.

Gli analisti dell’agenzia hanno spiegato di aver deciso di peggiorare ulteriormente il loro giudizio su Atene perché ritengono che il piano di salvataggio predisposto dall’Ue nei giorni scorsi risulta sfavorevole nei confronti degli investitori.

Manovra finanziaria insufficiente a sanare il debito secondo S&P

Standard & Poor’s torna a puntare il dito contro il debito pubblico italiano con un monito che arriva all’indomani dell’approvazione da parte del governo di una manovra finanziaria mediante la quale si punta a ridurre notevolmente il debito dell’Italia, considerato un vero e proprio freno alla crescita del paese.

La manovra prevede infatti che si arrivi al deficit zero nel 2014, in particolare l’impatto stimato è di 1,5 miliardi nel 2011, 5,5 miliardi nel 2012 e 20 miliardi nei due anni successivi.

Outlook Enel abbassato da Standard & Poor’s

Standard & Poor’s ha comunicato di aver rivisto al ribasso l’outlook di Enel portandolo da stabile a negativo, confermando il rating a lungo termine ad A- e quello a breve termine ad A-2.

Nella nota mediante la quale è stata comunicata la decisione, la banca ha spiegato che si tratta di una conseguenza del taglio attuato nei giorni scorsi sull’outlook del rating italiano, che allo stesso modo è stato portato da stabile a negativo. Standard & Poor’s ha infatti spiegato che i criteri utilizzati per la valutazione delle società strettamente collegate ai governi nazionali subiscono l’influenza di eventuali downgrade o upgrade dei rating dei paesi stessi.

Rating Irlanda abbassato da Standard e Poor’s

Il debito sovrano di alcuni paesi della zona euro continua a rappresentare un grosso problema per la stabilità economica del Vecchio Continente.

L’ultimo downgrade è arrivato poche ore fa da Standard & Poor’s che, all’indomani dei risultati degli stress test sulle banche irlandesi e che hanno evidenziato un buco di 24 miliardi di euro, ha comunicato di aver declassato il debito irlandese portandolo a “BBB+” dal precedente “A-“, eliminando però al contempo il creditwatch negativo. Nel complesso, dunque, l’outlook risulta stabile.

Rating Irlanda taglio di Standard & Poor’s

Già ieri mattina era arrivato il taglio di rating per l’Irlanda da parte di Moody’s, ad Aa2, poi la giornata di ieri sicuramente non ha favorito il paese irlandese, alle prese con la crisi del debito sovrano.

La crisi irlandese ha trascinato al ribasso tutte le borse europee, portando anche il valore dell’euro ai minimi da sette settimane a questa parte, tutti risultati che non potevano che condizionare le scelte delle agenzie di rating sul paese.

Rating Telefonica possibile taglio di Standard & Poor’s

Standard & Poor’s ha ipotizzato un possibile taglio al rating a lungo termine assegnato a Telefonica, attualmente A-, per via della decisione della società spagnola di rivedere al rialzo, portandola a 6,5 miliardi di euro, la propria offerta a Portugal Telecom per il 50% di Brasilcel.

Secondo Standard & Poor’s, infatti, l’operazione potrebbe avere come conseguenza un ulteriore incremento dell’indebitamento della compagnia telefonica. L’agenzia di rating, tuttavia, prevede che anche nel caso in cui si dovesse decidere per un declassamento questo di sicuro non sarà superiore ad un punto.

Rating Eni tagliato da Standard & Poor’s

Standard & Poor’s ha tagliato il rating del titolo Eni portandolo a A+ dal precedente AA-, ricollegando la sua decisione all’attuale indebitamento di Eni e ai livelli di leverange ritenuti non compatibili con la precedente valutazione, soprattutto alla luce del fatto che non sono previsti cambiamenti a breve termine.

Per Equita la decisione di Standard & Poor’s era ssolutamente prevedibile dal momento che lo stesso management di Eni aveva preso in considerazione questa possibilità nel corso dell’ultima conference call.

Standard & Poor’s giudica le banche europee

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Nella mattinata di oggi abbiamo valutato la pericolisità degli aumenti di capitale nel settore bancario con l’esempio cinese per il quale BNP Baribas ipotizza aumenti per 30 miliardi di dollari.

Standard & Poor’s ha giudicato il settore bancario europeo stabilendo che questo gravi in una situazione di pericolosa fragilità e questo è dovuto anche al fatto che l’intero sistema economico finanziario al momento risulta essere drogato da una forte liquidità monetaria che ha permesso di fermare o quantomeno arginare le conseguenze prodotte dalla crisi dei mutui subprime.

Standard & Poor’s accusata di abuso di posizione dominante

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La Commissione europea ha accusato Standard & Poor’s di abuso di posizione dominante attaverso una lettera di obiezioni nella quale si informa che sulla base di una valutazione preliminare risulta che la società sta abusando della propria posizione dominante richiedendo a istituzioni finanziarie e fornitori di servizi di informazioni il pagamento di tariffe di licenza per l’uso dei numeri di identificazione dei titoli conservati nei loro database.

Il codice Isin è formato da 12 caratteri e non contiene informazioni relative a strumenti finanziari quali bond, commercial paper, equity e warrant ma serve come identificazione di un titolo al momento del trading e della regolazione e quindi risulta indispensabile per tutte quelle operazioni in cui sono impegnate le istituzioni finanziarie e non può essere assolutamente sostituito da un altro codice identificativo.