
La compagnia assicurativa transalpina aveva già intrapreso la procedura di acquisizione al punto da inviare all’Isvap una richiesta specifica al fine di poter acquisire il 20% del capitale della società facente parte del Gruppo Ligresti.
La compagnia assicurativa transalpina aveva già intrapreso la procedura di acquisizione al punto da inviare all’Isvap una richiesta specifica al fine di poter acquisire il 20% del capitale della società facente parte del Gruppo Ligresti.
Secondo quanto riportato da Reuters, che cita alcune fonti vicine all’operazione, la famiglia Ligresti avrebbe rifiutato la nuova proposta di Groupama in quanto preferisce che una soluzione al problema del rafforzamento del capitale della holding e, a cascata, di Fondiaria Sai arrivi da una fonte italiana.
L’obiettivo dell’operazione, ricordiamo, è quello di attuare un rafforzamento patrimoniale della holding Premafin e, a cascata, della controllata Fondiaria Sai.
Le indiscrezioni, al momento non confermate da fonti ufficiali, parlano dunque di un categorico rifiuto da parte di Salvatore Ligresti al nuovo accordo proposto da Groupama per aggirare l’obbligo di Opa e della volontà dell’azienda italiana di interrompere le trattative con i francesi.
Dopo il no ricevuto dalla Consob, che ha escluso la possibilità di non lanciare un’Opa su Premafin e/o sulle controllate in seguito ad un ingresso di Groupama in Premafin-Fondiaria Sai in base alle condizioni previste dall’accordo siglato dalle parti lo scorso ottobre, il gruppo francese ha infatti accettato di riscrivere un nuovo patto su cui i vertici delle due società sono al lavoro in questi giorni.
Del resto Groupama aveva condizionato l’operazione all’assenza dell’obbligo di Opa, per cui una volta esclusa questa possibilità le parti sono orientate a cercare una soluzione alternativa.
A confermare i rumors è arrivato un comunicato diffuso da Groupama su richiesta della Consob, tramite il quale il gruppo assicurativo ha fatto sapere di avere allo studio l’acquisto di una quota del 17-20% di Fondiaria Sai. Una quota, dunque, inferiore rispetto al 29,9% ipotizzato dalle indiscrezioni di stampa circolate nelle ultime ore.
L’amministratore delegato Jean Azema ha commentato i risultati definendoli come un bilancio particolarmente positivo, il gruppo ha infatti registrato un ottimo andamento delle attività che ha consentito di ottenere un aumento che supera il 100% della raccolta netta nei fondi pensione.