Ancora una nuova frenata per l’indice Nikkei che nella giornata odierna ha ceduto l’1,27%, chiudendo la prima seduta di marzo a 14652,23 punti.
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Quali strategie adotteranno le Banche Centrali orientali
BOJ, PBOC e RBNZ queste non sono un insieme di parole  ma sono  le sigle di tre importanti banche centrali dell’Oriente che andranno monitorate attentamente.
La valuta giapponese, cosa attendersi
Dopo la forte crisi che nelle scorse sedute ha spinto gli operatori a vendere a man bassa i titoli del Paese del Sol levante, anche la valuta ne ha risentito rispetto agli altri cross del mercato forex.Â
Borsa di Tokyo ai massimi da 4 anni
Il rally della borsa di Tokyo non accenna a fermarsi. Stamattina l’indice azionario Nikkei-225 ha guadagnato il 3,8% a 11.463 punti, salendo sui masismi più alti degli ultimi quattro anni. A dare slancio alla borsa giapponese è sempre la debolezza dello yen, che stamattina ha agggiornato i minimi dal 2010 su euro e dollaro americano. La svalutazione dello yen, in atto ormai da alcuni mesi, sta favorendo la ripresa delle aziende nipponiche dedite all’export grazie alla valuta locale più debole che equivale ad una maggiore competitività nel commercio con l’estero.
Borsa di Tokyo ai massimi da maggio 2010
Il rally della borsa giapponese non accenna a fermarsi. Stamattina l’indice Nikkei-225 della borsa di Tokyo ha chiuso con un rialzo del 2,28% a 11.114 punti, salendo sui livelli più alti da maggio 2010. A spingere al rialzo il listino azionario nipponico è la debolezza dello yen sui mercati valutari internazionali, che favorisce le aziende esportatrici giapponesi rispetto ai competitor europei e americani. Inoltre, è stato approvato il budget di spesa pubblica per il 2013 per la cifra record di circa mille miliardi di dollari.
Cina seconda economia mondiale, superato il Giappone

Con questo risultato, il Giappone non è più la seconda potenza economica al mondo, scalzato dalla Cina.
Il PIL cinese dell’anno scorso è stato infatti pari a 5,88 bilioni di dollari, facendo così della Cina la nuova seconda economia mondiale.
Il Giappone può evitare la doppia recessione

Certo, il rischio una seconda recessione è presente soprattutto nella prima metà del 2010 quando lo stato si dovrà preparare alle nuove elezioni governative, ma la situazione potrebbe migliorare grazie anche allo stimolo proveniente dai mercati emergenti confinanti ed esteri che cominciano a riprendersi.
Borse europee in rialzo in avvio di seduta

Il dato sulle esportazioni giapponesi, il migliore risultato da 7 anni a questa parte, farà da traino anche all’economia europea, che potrà così rilanciarsi anch’essa dopo due sedute indirizzate sostanzialmente al ribasso.
Esportazioni giapponesi in aumento a novembre

A far pendere verso il basso l’andamento della borsa giapponese c’è ancora l’argomento degli aumenti di capitale attuati nel settore bancario, mentre a trainare al rialzo gli indici ci sono l’ottimo andamento dei prezzi delle materie prime e delle società esportatrici, unite al rafforzamento dello yen rispetto al dollaro.
Produzione industriale Giappone ottobre 2009

L’indice Nikkei ha concluso in rialzo del 2,91% a quota 9345,55 punti, il Topix ha guadagnato il 3,57% a 839,94 punti.
La ripresa economica parte dal Giappone

Questa nuova linfa che giunge dal Giappone sarà anche l’occasione per una ripresa dell’economia, infatti i primi segnali si sono già iniziati a vedere, l’indice Nikkei di Tokio nella notte ha toccato il punto massimo da 11 mesi a questa parte, salvo poi chiudere in territorio negativo dello 0,4%.
Borse lente in avvio, il Nikkei ai massimi da 11 mesi

In Giappone la vittoria alle elezioni del partito democratico ha fatto salire il valore dello yen, infatti la borsa di Tokio è molto tenuta sott’occhio oggi da tutti gli operatori. La borsa di Tokyo ha chiuso la seduta a -0,40%, dopo aver toccato il massimo da 11 mesi nel corso della seduta a 10.767 punti.
In Giappone crollano le vendite del 5,8%

Il calo è notevole e nell’anno 2008 si è registrata una riduzione delle vendite di ben 5,8 punti percentuali che hanno pesato anche sul livello di disoccupazione sia all’interno dello stato sia nelle fabbriche esternizzate.