Italia in crescita secondo il Fondo Monetario Internazionale

Il Fondo Monetario Internazionale ha concluso positivamente la missione in Italia, stimando che il Pil del nostro Paese crescerà dello 0,7% durante il 2015 e dell’1,2% durante il 2016, coerentemente con quanto statuito dal Def per quest’anno e leggermente sotto per il 2016.

Giuseppe Mussari si dimette dalla presidenza dell’Abi

Nel giorno in cui gli istituti di credito italiani si preparano a mostrare al Fondo Monetario Internazionale quanto siano trasparenti e puliti i propri bilanci ecco che scoppia la bufera. Lo scandalo dei derivati finanziari che sta interessando Banca Mps ha spinto Giuseppe Mussari a dimittersi dalla presidenza dell’Abi, ovvero l’Associazione bancaria italiana. Le dimissioni di Mussari sono “irrevocabili”. Il banchiere è coinvolto nello scandalo derivati di Mps, in quanto le operazioni sotto accusa sarebbero state messe a punto proprio sotto la sua presidenza a Rocca Salimbeni.

3.000 miliardi per salvare l’euro

Nessuno nega, ormai, che l’Europa, o per lo meno una parte di essa (individuabile in Portogallo, Irlanda e Grecia), sia al collasso.

La domanda che circola sulle bocche dei più importanti manager mondiali nonché dei governanti delle più eminenti istituzioni internazionali, non è più quella sul possibile default della Grecia e sulle migliori strategie per evitare il tracollo dell’economia ellenica.

POSSIBILE DEFAULT SISTEMA BANCARIO EUROPEO

Aiuti UE all’Irlanda approvati

Come annunciato ufficialmente da Olli Rehn, Commissario europeo agli Affari economici e monetari, l’Unione Europea nella serata di domenica ha accettato la richiesta di aiuti economici presentata dall’Irlanda.

Lo stesso Rehn ha anche dichiarato che il sostegno all’Irlanda è necessario per mantenere la stabilità finanziaria in Europa.

Fmi annuncia ulteriore vendita di oro

Il Fondo Monetario Internazionale ha annunciato che procederà con la vendita di 191,3 tonnellate di oro, iniziativa questa che deriva dalla volontà dell’istituto di differenziare le proprie riserve e di raccogliere nuove risorse da dedicare al programma di prestiti.

Già lo scorso anno il Fondo Monetario Internazionale aveva annunciato la vendita di 403 tonnellate di oro, circa un ottavo delle sue riserve, di queste 212 tonnelate sono state acquistate da India, Mauritius e Sri Lanka mentre gli esperti ritengono che della nuova offerta approfitteranno soprattutto gli asiatici.

Fondo Monetario Internazionale rivede al rialzo le stime sul Pil

Fmi

Nel suo World Economic Outlook il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le sue stime sul Pil mondiale 2010 al +3,9% dal +3,1% stimato lo scorso ottobre.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, dunque, la ripresa economica sarà più veloce e più forte del previsto, tanto che oltre al rialzo delle stime per il Pil 2010 sono state riviste al rialzo anche le stime per il Pil mondiale nel 2011 che passa a +4,3% dal precedente +4,2%.

Ripresa economica più lenta per l’economia europea

Strauss-Kahn

Dal direttore del Fondo Monetario Internazionale non arrivano dichiarazioni rassicuranti per l’Europa, considerata un’economia poco flessibile rispetto alle altre principali economie mondiali e che quindi potrebbe riprendersi più lentamente rispetto ad altri Paesi.

Dominique Strauss-Kahn, in particolare, ha affermato che andando ad esaminare bene i fatti emerge con chiarezza che l’Europa è stata colpita meno duramente rispetto agli Stati Uniti, ha saputo reggere meglio la difficile situazione, ma questo non vuole dire che le cose vadano allo stesso modo anche nella fase di ripresa.

Fmi, in Italia Pil +0,2% nel 2010

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Il Fondo Monetario Internazionale nel suo “World Economic Outlook” ha affermato che la crisi è ormai alle spalle e che l’economia sta tornando a crescere, soprattutto grazie al sostegno pubblico messo in atto dai vari governi e che è servito soprattutto ad abbassare i livelli di incertezza, anche se il Fmi ha avvisato che si tratterà di una ripresa molto lenta e graduale.

Secondo il Fmi, infatti, nel corso di questa ripresa bisognerà affrontare e superare numerosi ostacoli, primo tra tutti quello relativo alla disoccupazione che si prevede crescerà notevolmente nei prossimi mesi.

Fmi rivede al ribasso le perdite legate alla crisi

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Nel rapporto periodico “Global Financial Stability Report” il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le stime relative alle perdite bancarie nel periodo di crisi compreso tra il 2007 e il 2010, ipotizzando una somma di 3.400 miliardi di dollari contro i 4.000 miliardi di aprile.

La revisione di 600 miliardi deriva dal fatto che la situazione finanziaria risulta essere migliorata e i segnali della ripresa economica sono evidenti. Nonostante questo, tuttavia, Il Fmi ha affermato che il rischio generale resta alto e ancora più elevato è il rischio di ricadute.

Ottima seduta per Enel nell’ultimo giorno per l’aumento di capitale

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La settimana in borsa si è chiusa in modo contrastato a Wall Street con il Dow Jones che ha fatto segnare in chiusura di seduta -0.19% a quota 8’539 punti, Nasdaq +1.09% a 1’827 punti e l’S&P 500 +0.31% a 921 punti. In Europa pesano molto i recuperi sul finale della seduta dei titoli energetici e delle utilities, Parigi, che ha chiuso a +0.85% e Londra +1.73% sono state le migliori piazze del Vecchio Continente.

A Piazza Affari invece i listini sono stati rallentati dai titoli assicurativi e bancari, Ftse Mib +0.59% e Ftse All Share +0.69%, ma per come era iniziata la giornata potevano chiudere molto meglio.

Stime del Fmi al rialzo, bene le borse europee

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Circa poco dopo metà della seduta giornaliera Piazza Affari segnava un discreto rialzo, con il Ftse Mib a +0.6% e il Ftse All Share +0.5%. Secondo le parole rilasciate da John Lipsky, vice presidente del Fmi, nel 2010 potrebbero essere riviste al rialzo le stime di crescita dell’economia mondiale, e proprio queste dichiarazioni di fine mattinata hanno dato una spinta importante ai principali listini europei.

Il Cac di Parigi guadagna l’1.18%, il Dax di Francoforte fa segnare +0.2% mentre il Ftse di Londra è a quota + 1.7%. Ora entriamo nello specifico nei titoli di Piazza Affari, soprattutto parliamo della situazione delle blue chips.

Il costo della crisi economica è di 4.000 miliardi di dollari

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Di crisi economica si è parlato e se ne parlerà ancora per molto tempo ma molti di voi, probabilmente, si saranno più volta chiesti quanto sia costata questa crisi. Ebbene, a fare il calcolo ci ha pensato il Fondo Monetario Internazionale che ha quantificato il costo della crisi finanziaria, in termini di svalutazioni di asset globali, in 4.000 miliardi di dollari entro il 2010.

La previsione, che è stata diffusa attraverso il rapporto sulla stabilità finanziaria globale, include gli asset originati su tutti i mercati, e non solo su quelli degli Stati Uniti. Per i soli asset statunitensi, infatti, la stima è di 2.700 miliardi di dollari.