
L’adozione di tali misure, ricordiamo, era stata espressamente richiesta ad Atene dall’Unione europea e dal Fondo monetario internazionale per la concessione di un nuovo pacchetto aiuti.
L’adozione di tali misure, ricordiamo, era stata espressamente richiesta ad Atene dall’Unione europea e dal Fondo monetario internazionale per la concessione di un nuovo pacchetto aiuti.
Per il 2012, in particolare, è prevista una crescita del Pil mondiale del 2,5%, mentre nel 2013 la crescita dovrebbe essere del 3,1%, ovvero inferiore rispettivamente di 1,1 e di 0,5 punti rispetto alle previsioni diffuse lo scorso giugno.
Parker ha infatti spiegato che per Fitch Ratings il coinvolgimento del settore privato equivale a default certo, per cui la Grecia senza ombra di dubbio fallirà entro breve, probabilmente a marzo in occasione della scadenza prevista per il pagamento del suddetto bond.
Secondo quanto riportato dal Financial Times sarebbe questa la nuova misura destinata a contrastare la crisi del debito sovrano e a cui i leader europei sarebbero arrivati dopo ben 11 ore di trattative, misura che sarà poi presentata nel corso del summit che inizierà domani sera per poi concludersi venerdì 9 dicembre.
Cartacaterra inizia ad affrontare l’argomento citando gli “indignados”, convinti che le banche siano il vero nemico in quanto causa della crisi economica, dal momento che assumono rischi talvolta eccessivi senza però preoccuparsi delle eventuali conseguenze negative poiché ci sono gli Stati sempre pronti a correre in loro soccorso.
Tra queste l’agenzia di rating Standard & Poor’s cita un possibile taglio del rating di ben due livelli a danno del Bel Paese.
Oltre a rivedere al ribasso le stime di crescita per l’anno in corso, Morgan Stanley ha anche tagliato le previsioni relative al 2012 portandole dal 4,8% al 3,8%.
Gli analisti dell’agenzia hanno spiegato di aver deciso di peggiorare ulteriormente il loro giudizio su Atene perché ritengono che il piano di salvataggio predisposto dall’Ue nei giorni scorsi risulta sfavorevole nei confronti degli investitori.
Nel predisporre il nuovo piano si è tentato di arrivare ad una soluzione capace di isolare la Grecia in modo tale da scongiurare il rischio contagio a danno di altri paesi. Come ha spiegato al termine del vertice il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, tra gli obiettivi del nuovo piano c’è quello di migliorare la sostenibilità del debito greco, fermare il rischio contagio e rafforzare gli strumenti di gestione delle crisi.
Junker, in particolare, ha spiegato che i governi dei paesi della zona euro stanno lavorando per arrivare ad una soluzione che sia in grado di evitare il default della Grecia, tuttavia non si può escludere l’ipotesi che non riescano a trovare un accordo o che il loro piano fallisca, per cui il default di Atene resta una possibilità che non può essere esclusa.
Come già accaduto la scorsa settimana, la causa del nuovo rialzo della differenza di rendimento tra i due titoli è stata causata dai timori relativi alla crisi del debito sovrano e dal concreto rischio contagio a danno di altri paesi, tra cui figura anche l’Italia.
Secondo quanto riportato da alcune fonti, infatti, esiste il concreto rischio che il debito sovrano degli Stati Uniti venga declassato da alcune tra le principali agenzie di rating.