Bhp Billiton ritira offerta per Potash

Sembrava che il colosso petrolifero Bhp Billiton fosse disposto a tutto pur di riuscire a mettere le mani su Potash, azienda leader nel settore dei fertilizzanti, ma alla fine ha deciso di gettare la spugna e di rinunciare all’acquisizione.

L’azienda petrolifera, infatti, ha comunicato di aver deciso di ritirare l’offerta di 39 miliardi di dollari avanzata per rilevare Potash, una somma che sia management di Potash che lo stesso governo canadese hanno definito troppo bassa in relazione a quelle che sono le potenzialità di crescita dell’azienda, visto soprattutto il crescente uso dei fertilizzanti registrato negli ultimi anni.

Annullamento accordo Rio Tinto Bhp, è ufficiale

E’ ormai ufficiale, Rio Tinto e Bhp Billiton hanno annunciato l’annullamento della joint venture conclusa più di un anno fa. Dopo le prime anticipazioni di Rio Tinto, che poche settimane fa aveva parlato della possibilità che l’operazione non andasse più in porto, è arrivato l’annuncio ufficiale da parte delle due compagnie petrolifere, le quali hanno spiegato che la decisione è stata presa di comune accordo in seguito a delle discussioni con le autorità antitrust.

Rio Tinto, in particolare, attraverso una nota ha fatto sapere che di recente le due parti sono state informate dell’impossibilità che il loro progetto venisse approvato nell’Unione Europea, in Australia, in Giappone, nella Corea del Sud ed in Germania, almeno secondo quella che è la sua forma attuale.

Fallimento joint venture Rio Tinto Bhp

La joint venture tra Rio Tinto e Bhp Billiton potrebbe non andare in porto. A rivelarlo è stata la stessa Rio Tinto mediante una nota nella quale viene spiegato che di recente il board è venuto a conoscenza di alcune comunicazioni delle autorità di regolazione che evidenziano potenziali ostacoli all’approvazione della joint venture.

Rio Tinto e Bhp, ricordiamo, sono due tra i maggiori produttori minerari al mondo e lo scorso giugno hanno concluso un accordo destinato ad unire le miniere e le infrastrutture nella regione australiana Pilbara mediante una joint venture paritetica.

Rio Tinto interessato a Potash

Secondo alcune indiscrezioni di stampa Bhp Billiton non è l’unica azienda interessata a mettere le mani sul colosso dei fertilizzanti Potash Corporation of Saskatchewan Inc., un’offerta potrebbe arrivare anche da quello che è considerato il suo rivale per eccellenza: Rio Tinto.

Ad ipotizzarlo è stato il quotidiano Globe & Mail, secondo cui nella scalata a Potash il colosso minerario potrebbe essere affiancato dalla cinese Chalco, divenuta sua azionista.

Bilancio BHP Billiton esercizio fiscale 2010

Nell’esercizio fiscale 2010, chiuso il 30 giugno scorso, BHP Billiton è riuscito a realizzare dei risultati in crescita rispetto a quelli dell’esercizio precedente ma inferiori a quelle che erano le previsioni.

Il colosso minerario, in particolare, ha fatto sapere di aver registrato un incremento dell’utile netto del 116% a 12,72 miliardi di dollari. Se si escludono le voci straordinarie l’utile netto ha raggiunto quota 12,47 miliardi di euro. Nonostante la forte crescita, come dicevamo, BHP Billiton non è riuscito a centrare le attese degli analisti, che al contrario avevano ipotizzato un un utile di 13,3 miliardi di dollari.

Potash rifiuta offerta BHP Billiton

Il gruppo canadese Potash Corporation of Saskatchewan Inc. ha comunicato di aver rifiutato l’offerta di 130 dollari per azione (per una valutazione complessiva di quasi 30 miliardi di dollari) avanzata da BHP Billiton perchè considerata non adeguata e soprattutto non nell’interesse degli azionisti.

Il presidente del gruppo, Dallas J. Howe, ha sottolineato che l’offerta non riflette il valore della posizione attualmente occupata dal gruppo in quello che è considerato un settore strategico e con ampie prospettive future. Il presidente, infatti, ha evidenziato come quello dei fertilizzanti sia un settore che vanta enormi prospettive alla luce di un costante aumento della popolazione mondiale e, di conseguenza, della domanda di cibo.

Rio Tinto si accorda con BHP Billiton

rio tinto

Qualche mese fà BHP Billiton, la più grande compagnia mineraria del mondo, aveva reso noto di aver abbandonato l’offerta formulata per acquisire Rio Tinto ma a quanto pare le trattative tra le due società non erano affatto terminate.

Poche ore fà, infatti, Rio Tinto ha annullato l’accordo da 19,5 miliardi di dollari con la compagnia cinese Chinalco, optando per un’emissione di azioni da 15,2 miliardi di dollari e una joint venture sulla produzione con Bhp Billiton.

Rio Tinto taglia i costi per ridurre il debito

Rio Tinto, la terza azienda mineraria più grande del mondo, ha annunciato un taglio di 14.000 posti di lavoro e il rinvio di alcune delle spese che erano già state pianificate per le due sedi di Londra. La decisione deriva dalla volonta dell’azienda di tagliare i costi al fine di ridurre, entro la fine del prossimo anno, il suo debito che, attualmente, ammonta a circa 10 miliardi di dollari.

L’azienda, infatti, naufragata la possibilità di essere acquisita dalla sua concorrente, la BHP Billiton, sta cercando di mettere in atto tutte le strategie possibili al fine di non aggravare ulteriormente il suo debito che, vista la recessione determinata dalla crisi economica, condurrebbe ad un fallimento certo.

BHP Billiton abbandona l’offerta formulata a Rio Tinto

BHP Billiton, la più grande compagnia mineraria del mondo, ha ritirato la sua offerta, formulata circa un anno fà, al fine di acquisire una delle sue principali compagnie rivali, la Rio Tinto, affermando che, al momento, l’instabilità dei mercati finanziari e le incertezze relative alle prospettive economiche globali non coincidono con gli interessi dei propri azionisti.

La decisione improvvisa e inaspettata di BHP rappresenta uno dei principali esempi di come la crisi economica mondiale possa riflettersi sui piani di ampliamente delle aziende e, quindi, frenare ulteriormente l’economia.

Se l’offerta, che ammontava a circa 147 miliardi di dollari, non fosse stata ritirata e l’idea iniziale fosse andata in porto, avremmo assistito ad una delle più grandi fusioni, trattandosi due due colossi societari.