
Utile netto Intesa Sanpaolo vola nel primo trimestre

Come annunciato dalla stessa banca, tra il 23 maggio e il 20 giugno sono stati esercitati 12.756.471.903 diritti di opzione e sottoscritte in totale 3.644.706.258 azioni, pari al 99,80% del totale delle azioni offerte, per un controvalore complessivo pari a 4,98 miliardi di euro.
Le previsioni degli analisti erano comunque inferiori, a quota 620 milioni. I proventi operativi netti sono risultati pari a 4,2 miliardi, in calo dello 0,9% rispetto ai€4,24 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso.
Tuttavia l’utile netto normalizzato, cioè eliminando le principali componenti non ricorrenti, è pari a 710 milioni, con un incremento del 10,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
E’ stato invece pari a 2,6 miliardi l’utile netto normalizzato, in calo del 28,4%.
Durante l’assemblea degli azionisti sarà proposta una cedola di 0,08 euro per le azioni ordinarie e di 0,091 euro per le azioni di risparmio.
L’operazione di Ipo Fideuram rientra tra le annunciate azioni di capital management che riguardano attività non strategiche, con lo scopo di rafforzare i coefficienti patrimoniali del gruppo.
Questi due bond fanno parte del Programma Euro Medium Term Notes di UniCredit e nello specifico il primo ha valore di 1,5 miliardi di euro, tasso variabile a 2 anni, mentre il secondo ha valore 1 miliardo di euro e tasso fisso a 5 anni.
La cedola è stata fissata al 2,625%, e sarà pagabile ogni anno il 4 dicembre a partire ovviamente dal 4 dicembre 2010. E’ stato stabilito un prezzo di riofferta al 99,934% mentre il bond è a tasso fisso a 3 anni.
Questi sono un po’ i dati principali di questa grande emissione obbligazionaria da parte del gruppo bancario, che punta con questa operazione a investitori professionali e a intermediari finanziari internazionali, non fosse altro che i tagli minimi per l’emissione sono da 50mila euro e multipli.
Ricordiamo che nel gennaio scorso l’Antitrust concesse una proroga alla banca senese per cedere i 150 sportelli come da condizioni concordate nell’affare dell’acquisizione di Antonveneta.
Nonostante la grande portata dell’ultimo calo, Intesa San Paolo ha saputo reagire sempre molto bene, lo testimonia anche il fatto che ieri il titolo in borsa ha saputo chiudere a quota 2,945 euro in rialzo del 2,17%.
Infatti, Intesa San Paolo emetterà una sorta di strumenti ibridi da 1,5 miliardi di euro, prevedendo così di riprendere la distribuzione dei dividendi alle azioni ordinarie già nel 2010 per l’esercizio 2009.
A Milano il Ftse Mib ha guadagnato l’1,27% a quota 22.214 punti, mentre il Ftse All Share l’1,17% a quota 22.656. Bene anche Parigi (+1,27%), Londra (+1,14%) e Francoforte (+1,56%).