L’Offerta Pubblica d’Acquisto che il costruttore romano Pietro Salini ha lanciato su Impregilo è andata a buon fine, con un giorno d’anticipo rispetto alla chiusura naturale dell’operazione
L’Offerta Pubblica d’Acquisto che il costruttore romano Pietro Salini ha lanciato su Impregilo è andata a buon fine, con un giorno d’anticipo rispetto alla chiusura naturale dell’operazione. Il gruppo Salini Costruzioni Spa ha raggiunto una quota di controllo del 66% nel capitale del general contractor milanese, per cui ora potrà presentarsi all’assemblea degli azionisti con il potere necessario per avere il via libera alla fusione tra Salini e Impregilo. L’obiettivo dichiarato da tempo da Salini è quello di creare un grande player nazionale delle costruzioni.
Rispetto alle idee di Gavio, altro grande azionista di Impregilo fino a qualche settimana fa ed eterno rivale dell’imprenditore romano, Salini vuole concentrarsi solo sul core business sfruttando le sinergie tra le due società senza occuparsi delle concessioni. Da quando Salini lancia Opa su Impregilo a 4 euro, gli analisti erano divisi su quelle che potevano essere le mosse dell’imprenditore di Tortona. Alla fine Gavio aderisce all’Opa Salini su Impregilo, che passa definitivamente sotto il controllo del costruttore capitolino.
L’Opa è andata quindi a buon fine. La condizione per avvalersi dell’offerta, cioè il raggiungimento di una quota del 50% più un’azione Impregilo, era stata raggiunta già due giorni fa. Infattti, Gavio aveva deciso di vendere quasi tutto il suo pacchetto azionario (intorno al 29,9% tramite la finanziaria Igli), conservando solo l’1,9% a titolo di investimento.
Alla fine Gavio ha deciso di mettere fine alla battaglia per il controllo di Impregilo lasciando campo libero al concorrente Salini, attualmente anche amministratore delegato del general contractor. Ieri alla borsa di Milano il titolo Impregilo ha chiuso la seduta con un lieve rialzo dello 0,05% a 3,992 euro. Negli ultimi tre giorni il titolo non ha più toccato il prezzo d’Opa di 4 euro.