General Motors appare sempre più vicina alla bancarotta e, anche se la casa costruttrice americana ha ancora un mese di tempo per..
La sfiducia arriva soprattutto dall’amministrazione Obama che ha fatto sapere di essere già al lavoro per realizzare una bancarotta rapida ed efficace nel caso in cui General Motors non riesca a dimostrare di poter tornare ad essere solvibile, circostanza sicuramente non sperata dai contribuenti americani a cui la bancarotta del colosso automobilistico comporterebbe un’aggravio di spesa quantificato in una cifra compresa tra i 5 e i 7 miliardi di dollari.
Nel caso in cui, entro il primo Giugno, l’azienda non sia riuscita a trovare una soluzione valida e credibile si avvierà una procedura di amministrazione controllata, circostanza a cui si è detto favorevole anche il nuovo amministratore delegato Fritz Henderson. Secondo gli esperti, in caso di bancarotta pilotata, sarà effettuata una divisione degli asset di General Motors tra una «good company» e una «bad company» che andrebbe ad occuparsi dei marchi privi di mercato e dei debiti legati al piano sanitario per i dipendenti.
La notizia di una più che probabile bancarotta di General Motors, ovviamente, ha avuto pesanti ripercussioni in borsa dove il titolo General Motors è calato del 16%. Ma, secondo il Wall Street Journal, il governo americano non è l’unico a fare progetti in caso di bancarotta. Gli obbligazionisti di General Motors, infatti, stanno già preparando un’azione legale nel caso il governo presenti un piano dannoso per i loro investimenti.
Nel frattempo si susseguono indiscrezioni sulle trattative relative all’alleanza Fiat- Chrysler. Nulla di ufficiale è ancora stato rivelato ma, secondo quanto riportato da Automotive News, l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne, verrà coinvolto nella gestione delle attività di Chrysler con il ruolo di amministratore delegato.