Dopo il pesante crollo di ieri di oltre cinque punti percentuali, il titolo Telecom Italia prova a rimbalzare a Piazza Affari favorito dai rumors relativi a una possibile fusione con 3Italia
Dopo il pesante crollo di ieri di oltre cinque punti percentuali, il titolo Telecom Italia prova a rimbalzare a Piazza Affari favorito dai rumors relativi a una possibile fusione con 3Italia. Le azioni del gruppo di tlc guidato da Franco Bernabè mostrano un rialzo del 2,33% a 0,5485 euro, poco sotto i massimi intraday che al momento sono posti a 0,5505 euro. Dopo la debacle di ieri per Telecom Italia quotazione torna ai livelli del 1998, sempre più vicina alla soglia psicologica dei 50 centesimi.
Ieri ha pesato molto l’andamento negativo dell’intero settore delle tlc europeo, dopo che Verizon ha smentito l’ipotesi di un interesse per la britannica Vodafone, ma anche la sonora bocciatura della banca d’affari svizzera Ubs che ha deciso di tagliare il giudizio sul titolo Telecom Italia a “sell†da “buy†con una netta sforbiciata sul target price a 0,45 euro da 1 euro per le azioni ordinarie.
Stamattina il balzo di Telecom Italia è dovuto alle insistenti voci relative a un merger tra il colosso milanese e 3Italia, quarto operatore del paese. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, il finanziere di Hong Kong, Li Ka-shing avrebbe assunto Goldman Sachs e lo studio Bonelli Erede Pappalardo per valutare la possibilità di un’integrazione con Telecom Italia. La società 3Italia è controllata dal colosso Hutchinson Whampoa, conglomerato cinese che opera con il marchio 3 anche in altri paesi europei.
Le voci di un matrimonio tra le due società erano già circolate nel corso del 2011. 3Italia viene valutata intorno ai 2 miliardi di euro. Nel 2012 ha registrato un giro d’affari di 1,96 miliardi di euro e un ebitda di 264 milioni di euro. Telecom Italia riduce la perdita nel 2012, ma potrebbe non distribuire alcun dividendo il prossimo anno secondo Ubs.